Consegnata a Lorenzo Del Boca

la medaglia del Presidente della Repubblica

Il 7 dicembre 2003 nella sala consiliare della Città di Arona è stata consegnata a Lorenzo Del Boca, presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, dalla famiglia e dal Circolo Culturale Gian Vincenzo Omodei Zorini, unitamente al sindaco Mario Velati, la medaglia pervenuta dal presidente della Repubblica.
Il Circolo Omodei Zorini, come ha asserito il suo presidente, Ornella Bertoldini, ha voluto così premiare il dott. Del Boca con la seguente motivazione: “In riconoscimento della sua brillante attività nel campo del giornalismo come osservatore acuto e disincantato della cronaca e della storia”.
Lorenzo del Boca, dopo essersi laureato in Filosofia e Scienze Politiche, ha iniziato la carriera professionale nel 1972 a Novara come cronista alla redazione di Novara de "La Stampa". Giornalista professionista dal 1980, l’anno seguente è passato alla cronaca di "Stampa Sera" a Torino, dove ha seguito le vicende giudiziarie legate al terrorismo, diventando poi capocronista. Quando "Stampa Sera" ha cessato le pubblicazioni, è diventato inviato della "Stampa".
Il primo impegno nel sindacato è stato nel Comitato di redazione di "Stampa Sera". Dopo di che è diventato consigliere nazionale della Fnsi nel Congresso di Sorrento del 1984, membro della giunta da quello di Bormio nel 1989. Per poi passare dalla presidenza della Fnsi, assegnatagli al Congresso di Villasimius nel 1996, alla presidenza dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti dal 21 giugno 2001.

Lorenzo Del Boca annovera tra le sue fatiche anche alcune opere di storia, tradizioni e folklore novarese scritte con Vittoria Sincero, tra cui "Dal riso al rosa".
Tra i suoi libri, il discusso "Maledetti Savoia", "Il dito dell'anarchico" e l'ultimo "Indietro Savoia", storia controcorrente del Risorgimento, tutti e tre editi dalla Piemme.

I sindaci presenti alla cerimonia, Luciano Brugo di Romagnano Sesia, paese ove risiede il dott. Del Boca, e Mario Velati di Arona, si sono complimentati con il premiato come pure il dott. Ezio Ercole – vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti piemontese - che ha ricordato più ampiamente il percorso giornalistico dell’amico Del Boca sottolineando in quale modo la sua integrità giornalistica lo ha portato all’attuale traguardo.
Da parte sua il dott. Del Boca ha sottolineato ancora una volta il valore che avrebbe il giornalismo se si ritornasse ad approfondire parte degli articoli sotto forma di vere e proprie inchieste e non solo come interviste.
Rispondendo poi alle domande dei giornalisti presenti si è parlato della crisi attuale del giornalismo, soprattutto della carta stampata, che negli ultimi anni ha perso molti lettori. L'informazione locale presenta una situazione diversa, proponendo notizie forse anche spicciole ma legate alle esigenze quotidiane del lettore. E proprio per questa sua peculiarità spinge il giornalista ad essere più attento, alla verifica, perché sa perfettamente che una sua disattenzione non passerà inosservata. Purtroppo però non è così sempre per la stampa nazionale ed internazionale. “In Italia l'informazione è considerata autonoma e indipendente solo quando parla bene della propria parte o parla male dell'avversario, questo non favorisce l'obiettività».
L’evoluzione tecnologia in atto sta cambiando poi il nostro modo di scrivere, ha messo in discussione certezze - anche contrattuali, ma non solo, sempre secondo il dott. Del Boca sarebbe estremamente necessaria “un’opera di moralizzazione” dell’informazione via Internet per cui si sta pensando “ a una sorta di marchio doc, con il quale si certifichi che i siti d’informazione rispettano un minimo di regole”.
È importante quindi “non metterci in concorrenza con le tecniche ma accettare la trasformazione per governarla: impadronirsene per non diventarne preda. È adattamento culturale prima che professionale. Il giornalista deve imparare a muoversi all'interno dell'innovazione. C'è bisogno di un giornalismo che cresca in autorevolezza e non solo in quantità. Per questo motivo non ci si può improvvisare giornalisti. Se è stato possibile un tempo: è impraticabile oggi. Occorre andare a scuola - o tornarci - faticare sulla teoria e poi dedicarsi alla pratica”.