Il seminatore
Fin dal mio secondo decennio di vita mi colpì un quadro raffigurante
il seminatore.
L’immagine del personaggio era solenne, lento nei suoi passi cadenziati,
con il braccio robusto, il seminatore in ampio gesto gettava il grano nei solchi.
Il suo silenzioso procedere non conosceva lo stridore meccanico dei nostri giorni.
Aveva la maestà del Creatore.
Il nostro Gian Vincenzo me lo vedo così e, dietro, noi ad accogliere
nel nostro intimo la sua bontà, i suoi scritti, gli studi, la sua personalità
delicata e prorompente insieme.
La raccolta di scritti “Il medico che scrive” mette in rilievo la
sua grandezza letteraria ed umana, radicata nella sua terra, nella storia, nel
paesaggio, alimentata pure da un’impalpabile malinconia, nata tra le nebbie
delle risaie o, forse, involontario presagio di non poter amare, scrivere e
studiare oltre un tempo breve.
Nel capitolo terzo, “Terra di acque e di brume”, leggiamo: “la
poesia della mia terra, per chi riesca ad intenderla, è quella che proviene
dalle ampie distese coltivate a riso. Una volta c’era la mesta allegria
delle mondine, che cantavano a squarciagola i loro amori, ma col cuore ingombro
della nostalgia delle loro terre lontane”.
In “Il risotto della nostalgia”, Gian Vincenzo, da buongustaio qual
era, e noi amici lo sapevamo, dice: “Uscendo sul mezzogiorno della domenica
dalla chiesa, mi affrettavo verso casa, pregustando le gioie del risotto per
il palato. Intanto si attendeva il suono gaio delle campane che portavano per
la campagna una nota di giubilo. Ecco allora che, per ancestrali motivi, il
suono delle campane festive era per me associato all’idea di questo piatto”.
Altro capitolo “Arona, sogno infantile”. Gian Vincenzo giovinetto
aveva visto, come in un sogno tra le nebbie, Arona, la porta sud del Verbano.
A noi, qui ad Arona le nebbie buie della vita nascondono lui, ma questa sua
ricordanza ci parla della magnifica realtà, fuori e dentro di noi, del
suo premio letterario.
Dott. Sergio Marengo,
rappresentante dell’UMEM,
vice presidente Associazione Medici Scrittori Svizzeri (ASEM)
Arona, 25 Ottobre 2003