OIKOUMENE IL PERFORMER DEL METRO’

Senza fìssa dimora, dorme nelle stazioni e vive il suo tempo nei vagoni delle metropolitane di Roma. Milano, Parigi, Vienna e Londra

di Claudio Caldarelli

Nudo. Scalzo e nudo. Tutto dipinto di rosso, più rosso del diavolo. Oppure bianco. Nudo e scalzo. Tutto dipinto di bianco. Le incursioni di Oikoumene sulle carrozze dei metro sono sempre più frequenti. Il performer che ama dipingersi dalla testa ai piedi è stato fotografato nei sotterranei di Roma, ma anche nel tube di Londra, nel metrò di Milano e Vienna. A Parigi è salito sulla torre Eiffel. Le sotterranee europee hanno accolto e scacciato l'uomo nudo colorato. Così è stato definito dai detrattori dell'arte contemporanea che non apprezzano il suo modo di interpretare se stesso nel contesto urbano. Oikoumene gira nei metrò di tutta Europa da dieci anni ormai.
Lo conoscono in tutti i commissariati di pubblica sicurezza. È stato fermato, arrestato e poi rilasciato decine di volte. Dorme nei vagoni o nelle stazioni. Lì si sente a casa. La sua casa. Non vuole la normalità dei pendolari o dei viaggiatori, vuole essere parte integrante del serpente che si snoda nelle viscere della terra. L'unico elemento estraneo ai suo corpo è la tinta rosso fuoco o la biacca bianca.
L'eccesso e la parodia. La passione e la remissione. L'amante e la moglie. Il sesso sfrenato e la confessione. Non crede nel peccato. Crede di essere il peccato. Non ha mai varcato l'oceano, ma il suo sogno è la sotterranea di New York e Tokio. Un giorno riuscirà ad andarci e camminare avanti e indietro tra un vagone e l'altro. Per New York cambierà colore. Vestirà di nero. Dipingerà il suo corpo nudo di nero. Per Tokio colorerà la pelle di azzurro. Non spiega il motivo di tale decisione. E’ convinto che l'Europa è diversa totalmente da­l'America e dall'oriente. Oikoumene è alto e possente. Un corpo muscoloso, quasi palestrato. Un volto curato nei lineamenti, le ciglia folte e i capelli ispidi bianchi o neri. Le mani grandi, le dita corte e squadrate. Un uomo dall'età indefinibile, ma non oltre i quaranta. Non porta mai nulla con sè. Né una borsa, né uno zaino. Nulla di nulla. Come vive o sopravvive è difficile da sapere. Arriva all'improvviso. Viene segnalalo in diverse stazioni contemporaneamente per più giorni, poi sparisce come è arrivato. A Giugno è riuscito a girare da capolinea a capolinea sulla circumvesuviana a Napoli. Dopo il terzo giro erano diventati in cinque, nudi e dipinti di rosso. A Milano dopo tre fermate lo cacciano. La vigilanza è più vigile. Una volta lo hanno anche spintonato e fatto rotolare dalle scale, il performer dallo sguardo buono non ha mai parlato. Nessuno conosce il suo nome. Non si conosce da dove viene e la nazionalità. Si accontenta di un sorriso di approvazione e sorride quando g!i si mettono seduti vicino. Molti non comprendono la sua forma artistica e fanno fatica a non scandalizzarsi dalla sua nudità pittata. Eppure esprime un concetto di rottura totale con lo status formale al quale spesso siamo soggetti passivi e inconsapevoli. La rivoluzione totale con l'uso minimale e non violento del corpo umano.