“Alla ricerca di un nuovo umanesimo”

di Gian Vincernzo Omodei Zorini

Il tema del nuovo umanesimo in medicina ha voluto richiamare l’attenzione di tutti i colleghi sull’attuale momento di crisi di identità e di valori che sta vivendo la figura del medico, spesso ridotta a semplice ruolo «tecnico» di indagatore, attraverso indagini sempre più sofisticate, dei misteri della salute, senza però quella componente «umanistica» costituita da cultura, sensibilità, disponibilità, capacità di comprendere gli altri e di comunicare che derivano in primo luogo da una profonda etica interiore.
Senza volere presentare un nuovo modello assoluto, nel congresso si sono avanzate proposte intese a valorizzare l’impegno del medico come portatore nella società di quei valori spirituali che sempre nei secoli caratterizzarono la sua immagine.
Chi legge la nostra rivista non ha certo bisogno di essere sensibilizzato in questo settore perché noi tutti medici dell’AMSI ben abbiamo presenti nel nostro operare professionale e letterario quell’insieme di valori umanistici forse dai più considerati inattuali, ma che fanno un po’ quella «differenza» che gioca a nostro favore (inutile fare sfoggio di falsa modestia!). È invece importante cercare di fare comprendere anche a medici altrimenti orientati quali sono le nostre proposte.
In fondo è proprio questo che ci unisce, al di là degli interessi specifici di ciascuno: questo analogo «sentire», questa capacità di non ridurre tutto a materia, questo desiderio di dare di sé all’esterno quel «qualcosa» che sappiamo di possedere e che non vogliamo tenerci solo per noi...
Noi, medici scrittori, medici artisti e in generale medici umanisti abbiamo cercato una nostra via comune, nel massimo segno della libertà e del rispetto di tutti, ma trovando un comune denominatore nel quale riconoscersi come base in un certo senso «programmatica».
Noi dell’AMSI sappiamo che a tenerci uniti sono in primo luogo la stima reciproca e l’amicizia, ma forse qualche volta può anche essere interessante una meditazione su «chi siamo» e su «qual’è il nostro ruolo» nel mondo della cultura e nei rapporti con la società e con il resto della classe medica.