XVI edizione, la premiazione

Si è svolta sabato 15 novembre 2014 la cerimonia di premiazione del Premio Letterario Internazionale Città di Arona “Gian Vincenzo Omodei Zorini” , giunto alla sedicesima edizione.

Per la sezione Giornalisti (articoli o inchieste, pubblicati su quotidiani o periodici, che evidenzino attraverso interviste, recensioni o commenti, qualche aspetto significativo della società moderna):

1° classificato Marco Birolini di Bergamo, per gli articoli "Farmaci online illegali ma la domanda cresce", "Farmaci contraffatti business criminale sulla pelle dei malati" e "Se l'acciaio è radioattivo", pubblicati da "Avvenire" nel 2011 e 2013

Motivazione della giuria: "Scandaglia il tema dell'illegalità che alimenta il business criminale nel mondo della sanità con la fornitura di farmaci contraffatti, anche attraverso il mercato on-line. Con scrupolo e imparzialità porta alla luce retroscena sconosciuti, dimostrando che il giornalismo d'inchiesta non è morto e riveste ancora un alto valore sociale".

Marco Birolini inizia al Nuovo Giornale di Bergamo poco più che ventenne, occupandosi di cronaca e sport. Dopo la laurea in giurisprudenza, si iscrive alla scuola di giornalismo dell’Università Cattolica. Diventa professionista nel 2001 e viene assunto da IlNuovo.it, primo quotidiano online nazionale. Nel 2004 segue i campionati europei di calcio in Portogallo per Avvenire e L'Eco di Bergamo. Nel 2006 torna a Bergamo per coordinare la redazione locale di Epolis, poi passa al quotidiano online Bergamonews. Freelance dal 2010, scrive per Avvenire, La Stampa, Eco di Bergamo e D di Repubblica. Si occupa in particolare di traffici illeciti, marginalità sociali e criminalità organizzata. Per l’Ansa segue da anni le alterne vicende dell’Atalanta.

Secondi classificati Saul Caia di Siracusa e Rosario Sardella di Riesi per l'articolo "A Gela, Priolo e Milazzo petrolchimico come l'Ilva", pubblicato dalla rivista "Il reportage" di Torino nel 2013

Saul Caia, reporter freelance, dopo aver vissuto alcuni anni all'estero e una breve esperienza alla Rai Corporation di New York, rientra in Sicilia per iniziare la professione giornalistica con il freepress catanese "Sud", in seguito scrive per Il Corriere del Mezzogiorno, Linkiesta.it, La Repubblica e Il Reportage. Da alcuni anni racconta, con i suoi video, l'attualità, la politica e il malaffare nell'isola per Il Fatto Quotidiano.it e scrive di vicende di Cosa Nostra per la rivista Narcomafie.

Rosario Sardella, reporter freelance, ha iniziato la professione giornalistica con il freepress catanese "Sud", in seguito ha collaborato con Il Corriere del Mezzogiorno, Linkiesta.it, La Repubblica, LiveSicilia.it, Il Reportage, Il Fatto Quotidiano e Narcomafie. Ha partecipato alla scuola di videogiornalismo "Academy" organizzata da La Repubblica. Oggi lavora insieme ad Alessandro Sortino a Tv2000 per il programma "Siamo Noi".

Terzi classificati:
Nicoletta Masetto di Villanova di Camposampiero (PD)
per gli articoli "Il dovere della memoria. Nulla se non le parole" e " Essere secondi. La bellezza dei numeri due", pubblicati dal Messaggero di Sant'Antonio nel 2014 e 2013

Ha iniziato il mestiere di giornalista a 19 anni, al primo anno di università, per il quotidiano «Il Gazzettino» di Venezia, nella redazione di Padova, occupandosi di cronaca (nera, giudiziaria, bianca e sport) per quasi vent’anni. Ha lavorato, inoltre, a «Telechiara» (emittente televisiva delle diocesi del Nordest), per la quale ha seguito, tra gli altri servizi, lo scoppio della guerra nell’ex Jugoslavia. Attualmente lavora come redattrice ordinaria al mensile «Messaggero di sant’Antonio» di Padova.

Paolo Viviani di Cerano (NO) per gli articoli: "A4: i lavori (in corso da 11 anni) vanno a rilento" e "L’aumento dei pedaggi invece non conosce soste", pubblicati dal Corriere di Novara

Paolo Viviani ha frequentato la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Statale di Milano, dove si è laureato nell’86. É stato subito assunto al “Corriere di Novara”, al quale già collaborava da tempo. Da corrispondente sportivo è passato in cronaca, per arrivare, negli anni ’90, alla guida delle redazioni di Arona e di Borgomanero dello stesso giornale. Tornato in redazione centrale, è oggi caposervizio della cronaca. Invitato più volte al Parlamento europeo di Bruxelles, ha partecipato a seminari e conferenze sulle problematiche dell’informazione locale. Recentemente ha commentato casi di cronaca nera sulla Rai a “Unomattina”. É appassionato di vicende di mafia, terrorismo, criminalità organizzata. E’ sposato con due figli.

Sezione Editi (volume a stampa di poesia - tema libero - in lingua italiana)

1a classificata Mariangela De Togni di Piacenza per Frammenti di sale ( FaraEditore )

Motivazione della giuria: Poesia suggestiva e originale che sgorga dalla gioia pudica dell’autrice comunicata con spontaneità e freschezza. Forma serena e semplice di grande espressività ed efficacia.

Mariangela De Togni, nata a Savona, è suora Orsolina di Maria Immacolata di Piacenza. Insegnante, musicista, studiosa di musica antica. É membro dell’Accademia universale Marconi di Roma. Ha pubblicato diverse raccolte di versi. É presente per le Edizioni Helicon nel Dizionario degli Autori Italiani del Secondo Novecento e nella Storia della Letteratura Italiana Contemporanea, per la Kairos Edizoni invece nella migliore produzione poetica dell’ultimo ventennio riferita agli anni dal 1990 al 2012. I suoi testi poetici sono pubblicati su diverse riviste. Ha ottenuto premi e segnalazioni di merito in vari concorsi letterari. Ha partecipato a varie Kermesse organizzate da FaraEditore di Alessandro Ramberti

2a classificata Lida De Polzer di Varese per " A volte una farfalla", edizioni ETS

Comincia gli studi di Medicina, ma quando sposa a vent’anni un medico si lascia convincere che “non è un lavoro da donna”. Prova a cambiare facoltà, poi si dedica – con tanta gioia alla maternità: tre figli, ora 3 nipoti adolescenti e uno in arrivo. Scrive dagli anni del liceo, con qualche lunga sosta. Ha vinto qualche buon primo Premio di poesia e di narrativa. Ha pubblicato 13 raccolte di poesie e il libro di racconti Mani leggere sempre per la ETS Pisa nel 2010.

3a classificata Clara Kaisermann di Mezzolombardo (TN) per "Voci d’amore da una locanda", edito nel 2011 da Curcu & Genovese

Ha precocemente iniziato a scrivere poesie, sia in lingua italiana sia in dialetto rotaliano, sua lingua d’infanzia. Nel 2007 ha editato il suo primo libro di poesie, “Pensieri in Poesia … d’aria, d’acqua, di sole, di vento, di pioggia, di luna e di seta”. Di origine schiva, ama molto la musica e legge moltissimo, sin da quando era piccola, due passione ereditate dal padre. Per “affinare il metodo” e migliorare la conoscenza specifica dell’arte delle rime, ha iniziato a frequentare il corso di poesia di Renzo Francescotti. Il suo motto è: Credo che la poesia debba essere di tutti, proprio come il pane.


Sezione Giovani (nati tra il 1989 e il 1996) - Brano inedito di narrativa - tema libero - in lingua italiana

1° classificato Francesco Curci di Foggia per "Volare"

Motivazione della giuria: Storia tenera e delicata che descrive poeticamente una realtà dolorosa. Linguaggio non impeccabile, ma coinvolgente.

Francesco Curci, cantante, compositore, autore e scrittore, all’età di quattro anni si esibisce per la prima volta in pubblico, riscuotendo un enorme successo. È solo l’inizio. Scoperto da un’insegnante di canto lirico, comincia il suo percorso di studi. All’età di undici anni, in una sola estate, vince tutti i concorsi canori a cui prende parte. Si dedica presto allo studio del pianoforte e a tredici anni comincia a scrivere di suo pugno le prime canzoni. Partecipa ad importantissime kermesse nazionali tra le quali, il Festival di Castrocaro nel 2008, Sanremo Giovani nel 2011. Ed è la scrittura musicale che lo orienterà a sperimentare nuove formule. Scopre così, la scrittura in prosa. Nel 2012 pubblica il suo primo romanzo “La vita tra le dita”. Al momento sta ultimando il suo percorso di studi universitari con una tesi sul teatro del Novecento, da Strindberg a Ibsen, passando per Luigi Pirandello, ed è in fase di ultimazione del nuovo romanzo che vedrà la luce nei primi mesi del prossimo anno

2a classificata Michelina Turri di S. Anna di Seminara (RC) per "Chiudo gli occhi su ciò che esiste"

Michelina frequenta la facoltà di Medicina e Chirurgia presso l’Università di Tor Vergata, Roma. Nel 2011 scopre la passione per la scrittura, o, meglio, per questa magia: scrive saggi, per i quali riceve riconoscimenti in vari concorsi regionali. Intraprende la strada della narrativa breve, partecipando a vari concorsi ottenendo soddisfacenti risultati anche a livello nazionale. È appassionata di arte, cultura africana, letteratura, astronomia e medicina; insomma, forse della vita in sé e della scrittura come segno di libertà.

3a classificata Ilaria Fico di Padova per "Visioni fuggitive"

Ilaria è iscritta al terzo anno del corso di laurea triennale in Storia e tutela dei beni artistici e musicali al quale seguirà la magistrale in Musica e Arti performative, il Dottorato di ricerca per diventare ricercatrice e, infine, si auspica anche il Diploma triennale in Musicoterapia per avere una formazione completa. Poesia e musica sono legate tra loro da sempre nella sua vita. Nel 2011 inizia ad avere dei buoni riconoscimenti partecipando a vari concorsi e le sue poesie vengono inserite in diverse antologie. Notturno (Idillio di seta) conquista il terzo posto lo scorso anno al Premio “Città di Arona” Gian Vincenzo Omodei Zorini.

Il premio alla carriera è stato conferito allo scrittore giornalista Gianni Minà

Nella sua lunga ed apprezzata carriera di giornalista, scrittore, documentarista, esperto di America Latina ha osservato con sguardo attento, acuto e umano, i diversi aspetti della nostra società, spaziando dallo sport all’arte ai conflitti politico-sociali, sempre guidato e sorretto dalla certezza che “un mondo migliore è sempre possibile”.

È uno degli operatori culturali che hanno ideato e affermato in Italia il giornalismo televisivo. Lo sport e i problemi dell’America Latina son i poli principali in cui si è articolato il suo impegno tradotto in reportages, interviste epocali, programmi TV, libri, documentari e lungometraggi spesso realizzati in collaborazione con network internazionali che hanno fatto di lui uno dei giornalisti italiani più conosciuti all’estero.
Torinese di nascita, agli esordi della sua luminosa carriera, nel 1959 c’è lo sport con Tuttosport, di cui sarebbe divenuto successivamente direttore, seguito nel 65 da Sprint, rotocalco sportivo della televisione. Poi è stato tutto un susseguirsi di programmi di successo che molti di noi ricorderanno ancora: TV7, AZ, i servizi speciali dei TG, Dribbling, Odeon, Gulliver che hanno contribuito a evolvere il linguaggio giornalistico della televisione. E non dimentichiamo il programma ormai cult L’altra domenica di cui Minà è stato con Maurizio Barendson e Renzo Arbore tra i fondatori.
Dopo le Olimpiadi di Roma del 1960 ne segue altre 6, e poi ci sono otto mondiali di calcio e decine di campionati mondiali di pugilato fra i quali quelli storici dell’epoca di Cassius Clay. Nel 1976 anno in cui, dopo 17 anni di precariato, viene assunto al Tg2 diretto da Andrea Barbato comincia a raccontare la grande box e l’America dello show-business, ma anche dei conflitti sociali delle minoranze. Sono iniziati in quegli anni anche i reportage dall’America Latina che hanno caratterizzato la sua carriera. Nel 1981 il Presidente Pertini gli consegna il Premio Saint Vincent come miglior giornalista televisivo dell’anno. Nello stesso periodo, dopo aver collaborato a due cicli di Mixer di Giovanni Minoli, ha esordito come autore e conduttore di Blitz, il programma innovativo di Rai Due nel quale sono intervenuti protagonisti illustri, basti ricordare Federico Fellini, Eduardo De Filippo, Gabriel Garcia Marquez.
Nel 1987 Minà ha intervistato una prima volta per 16 ore il presidente cubano Fidel Castro in un documentario diventato storico dal quale è stato tratto un libro pubblicato in tutto il mondo. Dallo stesso incontro è stato tratto Fidel racconta il Che, un reportage nel quale il leader cubano per la prima ed unica volta racconta l’epopea di Ernesto Guevara. Fidel Castro ritorna in un altro memorabile reportage del 1987 Il Papa e Fidel, in occasione del viaggio di Giovanni Paolo II a Cuba. Nel 1991 parla di grandi artisti dello spettacolo in Alta Classe e Te voglio bene assaje.
Ritorna, alla grande, allo sport. Presenta la Domenica sportiva e crea il programma di approfondimento Zona Cesarini che segue la tradizionale rubrica riservata agli eventi agonistici.
Nel 2001 Minà realizza un altro reportage entrato nella leggenda, l’intervista confessione a Maradona. Nell’anno successivo inizia il ciclo di opere rivolte al continente latino americano oltre al Papa e Fidel, ci limiteremo a citarne solo alcuni riguardanti il Che tradotto anche in un lungometraggio che ha vinto numerosi premi internazionali e in Italia il Nastro d’argento e il saggio Continente desaparecido, realizzato con interviste ad importanti personaggi tra cui Gabriel Garcia Marquez e alcuni compagni sopravvissuti a Che Guevara in Bolivia che ha dato il titolo alla collana dell’editrice Sperling & Kupfer.
Nel 2005 è uscito Il continente desaparecido è ricomparso, dove questo nuovo vento politico è interpretato da importanti personalità della politica e dell’arte del Sud America.
Nel 2003 Minà ha scritto Il mondo migliore è possibile, un saggio sulle idee germogliate al Forum sociale mondiale di Porto Alegre che stanno cambiando l’America Latina e che è stato già tradotto in lingua spagnola, portoghese e francese.
Nel 2007 è uscito il libro Politicamente scorretto, riflessioni di un giornalista fuori dal coro, che raccoglie articoli e saggi scritti dal giornalista dalla metà degli anni '90 al 2007.
Dal 2000 Minà edita e dirige la rivista Latinoamerica e tutti i sud del mondo un trimestrale di geopolitica dove scrivono gli intellettuali più prestigiosi del continente americano.
Nel 2007 è stato premiato alla carriera al Festival di Berlino e a quello di Siviglia per la collezione di documentari Cuban Memories.

Il Circolo Culturale Gian Vincenzo Omodei Zorini ha conferito la medaglia assegnata dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a Giancarlo Andenna.

Allo storico novarese che, con la sua intensa e rigorosa attività di scrittore, ricercatore, docente, accademico ha reso illustre nel mondo della cultura non solo italiana, con il suo nome, anche quello della sua città e delle terre novaresi.

Per noi novaresi il prof Giancarlo Andenna è soprattutto il direttore di Novarien. Rivista di Storia della Chiesa della Diocesi di Novara.
Ma in realtà è difficile condensare la sua brillante carriera di accademico e studioso tanto questa è ricca di attività e di titoli. Specialista di studi sull’Età Medioevale dal decimo al quindicesimo secolo il prof Andenna ne ha esplorato i numerevoli aspetti. È autore di moltissime pubblicazioni e libri, troppi per poterli ricordare tutti.
Dopo gli studi presso l’Istituto Storico Italiano per il Medio Evo di Roma è stato docente straordinario vincitore di concorso all’Università di Lecce e in seguito ordinario di Storia medievale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica di Milano, sede di Brescia. In questo ultimo ateneo dirige il Centro Studi degli insegnamenti Monastici Bresciani che organizza convegni e pubblica volumi relativi alla civiltà monastica lombarda.
Studioso di fama internazionale è a capo del Centro Studi degli Insediamenti Monastici Europei.
Ha diretto anche un progetto pluriennale presso l’Università di Dresda.
Dal 2007 fa parte del comitato direttivo della redazione della collana “Vita Regularis” edita da LIT Verlag di Berlino. È membro anche del Comité de Lecture dei “Melanges de l’Ecole Française de Rome Moyen Âge” per il medioevo e co-direttore della Collana “Verso l’Oriente”, edita da Marietti 1820.
Già socio corrispondente della Deputazione Subalpina di Storia Patria e nel 2013 è stato scelto come socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei di Roma , la massima istituzione culturale italiana per la sezione storia e geografia antropica.