Il Premio letterario internazionale Città di Arona 2015

 


Natalia Aspesi tra Ornella Bertoldini e Alberto Sinigaglia

La cerimonia di premiazione del Premio letterario internazionale “Città di Arona” Gian Vincenzo Omodei Zorini si è svolta all'Hotel Concorde di Arona nel pomeriggio del 24 ottobre, presenti tra gli altri Alberto Sinigaglia, presidente dell'Ordine dei Giornalisti del Piemonte, Chiara Autunno, assessore alla cultura della Città di Arona, e Matteo Besozzi, presidente della Provincia di Novara.

Il comitato dei lettori, presieduto dal dr. Gianni Corneo, ha selezionato i vincitori dell'edito di narrativa dell'edizione 2015

Primo classificato Michele Marziani di Rimini per “Umberto Dei” - Ediciclo editore, secondo Arturo Bernava di Chieti per “Scarpette bianche” - Solfanelli editore, terza Katia Brentani di Bologna per “Il figlio del boia” - Damster editore

Segnalazione speciale per Biagio Bagini di Novara per "Prendere una lepre" - Lavieri editore

Gli altri finalisti selezionati erano:
Pino Fundarò – Milano - “Nenè”
Vito Antonio Gastaldi – Volpiano (TO) - “Il colore della lavanda”
Gemone di Velieronero d'Oltremare – Sassari - “Le messi dell'infinito”
Isa Ligabue – Correggio (RE) - “Una vita fa”
Alessandro Marchetti – Aosta - “I figli di Ana Moise”
Alida Pellegrini – Pistoia - “A Titus da Rembrandt”
Alessandro Petruccelli – Formia (LT) - “La lettera e il viaggio”
Lorenzo Vercellino – Loano (SV) - “Jailbait l’esca”

Per la sezione "Medici scrittori nel mondo", racconto breve inedito a tema libero, sono stati premiati:

Medici in lingua spagnola: Guillermo Alvaroz di Quito (Ecuador) per "Marzo mes de la mujer"
Medici in lingua francese: Bernard Leblanc di La Garenne - Colombes (Francia) per "Le violoneux"
Medici in lingua italiana: Giovanni Pedrazzini di Comano (Svizzera) per "Il sindaco e il piccione"

Non assegnato il premio per la poesia inedita dei giovani dai diciotto ai venticinque anni.

Ha presieduto la giuria Silvia Magistrini.

Alcuni brani dei lavori premiati sono stati letti da Andrea Gherardini, con l'accompagnamento musicale di Marino Mora. Ha presentato Bruna Vero.


Natalia Aspesi con Magda Omodei Zorini, Monia Mazza, presidente del Consiglio comunale di Arona, Matteo Besozzi e Ornella Bertoldini

Il premio alla carriera è stato assegnato a Natalia Aspesi, scrittrice, giornalista "per caso" ma una delle più grandi giomaliste italiane, divertente, spiritosa, simbolo del femminismo con la seguente motivazione: "Arrivata al giornalismo per caso, ne è diventata rapidamente una delle presenze più autorevoli e divertenti. Scrittrice dai molteplici interessi (moda, cinema, letteratura rosa, rapporti di coppia...) è un’acuta osservatrice di costume, sempre con uno sguardo attento e critico alla posizione della donna nella società attuale".

Non si è trattata di una vocazione precoce. I casi della vita, la necessità di lavorare hanno portato Natalia Aspesi prima a disegnare tessuti in un piccolo studio, poi tra le macchine per impastare formaggi e solo relativamente tardi (si fa per dire, a trent'anni) ad approdare, quasi per caso, a “La Notte” e al giornalismo. E stato il rivelarsi di una innata predisposizione, per lei prima ancora che per i lettori, che hanno subito amato il suo stile ironico, graffiante, inconfondibile. Natalia Aspesi ha scoperto che scrivere le piaceva, che la divertiva (e divertiva i lettori!) e allora, via, su questa strada.
E divenuta così, molto rapidamente, una delle presenze più autorevoli e apprezzate del giornalismo italiano: inviata per “Il Giorno”, dove è restata per 16 anni, successivamente critica cinematografica per “La Repubblica” dove, dai primi anni ’90, cura su “Il Venerdì di Repubblica” la rubrica “Questioni di cuore". Qui risponde con partecipazione e competenza e la sua inconfondibile vivacità alle lettere in cui le vengono posti quesiti sull’amore e sul sesso.
Acuta osservatrice di costume, nei suoi articoli e nei suoi libri si occupa di innumerevoli argomenti, che spaziano dal cinema alla moda, dalla critica letteraria ai rapporti di coppia..., sempre con una particolare attenzione, vigile e critica, sulla posizione della donna nella società attuale.
Schierata dalla parte delle donne, non perde occasione per metterle in guardia dal facile trionfalismo generato dalle mimose dell’8 marzo e osserva acuta l’ambiguità con cui viene accettata l’emancipazione femminile anche nella nostra “evoluta” società occidentale.
È all’interno della famiglia dove ancora la donna non poi così uguale all’uomo, e la sua parità di diritti, oltre che di doveri, non sempre è riconosciuta.

 


Lino Cerutti premiato da Ornella Bertoldini, presidente del Circolo Omodei Zorini

La medaglia d'oro del Circolo, destinata ad una personalità, per origini o per attività legata al nostro territorio, che ha operato per la diffusione della storia e della cultura, quest’anno è stata conferita al prof. Lino Cerutti, storico e giornalista con la seguente motivazione: «Appassionato e competente ricercatore di storia e cultura locali, ha fatto del suo Cusio il fulcro dei suoi interessi e delle sue svariate attività anche editoriali, contribuendo validamente alla conoscenza e all'interesse per i multiformi aspetti (storici, geografici, umani) di questa bellissima zona del Verbano-Cusio-Ossola».

Presentando Lino Cerutti, per non fargli torto si deve fargli il torto di non citare nessuno dei suoi scritti, perché sono così numerosi e vari, fra articoli, libri, monografie, saggi, pubblicazioni degli atti di convegni, saggi, studi particolari, che anche solo elencarli tutti richiederebbe un tempo infinito e citarne solo alcuni sarebbe colpevolmente troppo riduttivo.
Basti dire di lui e delle sue opere che il suo amore per il Verbano-Cusio-Ossola l’ha portato a studiarlo con passione e competenza, con l’instancabile entusiasmo del ricercatore e il rigore dello studioso, ad esplorarlo in tutti i suoi aspetti storici, geografici, umani, folcloristici, culturali, contribuendo così in modo basilare, con il lavoro di una vita, alla conoscenza e all’apprezzamento per questa sua magnifica terra, dalle ricche tradizioni e dagli splendidi paesaggi.
A Lino Cerutti soprattutto va ricondotta la straordinaria esperienza letteraria de “Lo Strona”, rivista unica nel suo genere di cui è stato animatore e direttore nei lontani anni 1976-1982; esperienza poi proseguita con “Le Rive”, che ancora continua da 25 anni. Giornalista e studioso, ha contribuito alla salvaguardia della cultura della sua terra anche come pubblico amministratore: sindaco della valle Strona ha promosso la conservazione dei beni culturali e il restauro di monumenti antichi, con il concorso degli Alpini del Cusio, di cui è irrinunciabile punto di riferimento culturale. La sua opera, il suo nobilissimo amore per la propria terra, non sono il frutto di una moda recente ma l’impegno di mezzo secolo, iniziato quando, nel disinteresse generale, al capezzale di una cultura che sembrava agonizzante, erano solo poche menti lucide e cuori sensibili.

Una targa del Circolo Culturale Gian Vincenzo Omodei Zorini è stata consegnata al figlio di Oreste Gallina, già insegnante ad Arona e poeta dialettale, nel trentennale della scomparsa, con la motivazione «Alla memoria dell’indimenticabile prof. Oreste Gallina, nobile figura di uomo, di maestro e di poeta ". La sua figura è stata ricordata dal prof. Mario Pagliano.