Oreste Gallina a trent'anni dalla scomparsa

Il Circolo Culturale Gian Vincenzo Omodei Zorini ha onorato il professor Oreste Gallina, poeta aronese, con una tavola rotonda a lui dedicata nel 30° anniversario della scomparsa, sabato 16 aprile 2016, presso l'Hotel Concorde di Arona.
Oreste Gallina, grande voce della poesia langhigiana, aronese d'adozione, ha saputo dedicare anche alla città di Arona, con la stessa sensibilità, liriche meritevoli di essere ancora oggi lette o ascoltate.
Oreste Gallina, gentiluomo dallo sguardo bonario, come lo descrive Mario Pagliano, è nella memoria degli aronesi mentre passeggia accanto al suo cocker; i suoi versi sono considerati come poesia, ora elegiaca, ora ironica, ora sanguigna, ora tenue e delicata, ma sempre purissima. È interessante accostare, come suggerisce Ambra Rizzati, la visione della realtà della Langa qual è in Gallina a quella di altre grandi voci di quella terra, come Pavese e Fenoglio.
Nato a Mango il 24 maggio 1898, Gallina si spense a 87 anni nel 1985 in Arona, dove era arrivato nel 1933 come insegnante di lettere nel Ginnasio inferiore e dove divenne, nel 1957, preside della Scuola Media. L’Amministrazione Comunale di Alba ha accolto la proposta del Centro Studi “Beppe Fenoglio” intitolando al poeta una via il 30 aprile 2013.
L'iniziativa del Circolo Omodei Zorini si propone di offrire l'occasione di accostarsi a una poesia che merita di essere conosciuta e approfondita per l’emozionalità dei contenuti e per gli spunti di riflessione e ricerca sui temi di grande interesse in essa impliciti: l'attualità del suo messaggio etico; il posto, il senso e il valore di una cultura dialettale in una società globalizzata; la realtà paesaggistica, sociale, economica di una terra qual è descritta dai suoi grandi scrittori e poeti dall'inizio del secolo scorso ad oggi.

 

Oreste Gallina, aronese... di langa

(dal "Corriere di Novara" del 25 aprile 2016)

Oreste Gallina e il riscatto del "paisan"

 

Inno ad Arona

Tra il murmure dell’onde
e l’aura dolce della Rocca antica
in groppa all’arte si dilunga Arona.
In riva al suo Maggiore,
adorna di giardini
e di viale fioriti,
linde le vie ornate di vetrine
aulenti di vivande e di gioielli,
apre la porta al piano, ai colli, al monte,
cinta di neve eterna all’orizzonte.
Ma perché duri il tempo all’opre buone
da secoli la veglia Sancarlone.

Oreste Gallina